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Parma Quality Restaurants, il nuovo consorzio dei ristoratori parmigiani

Il presidente Bergonzi: Mettersi insieme è indispensabile, perché solo così possiamo migliore tutti e offrire una qualità sempre maggiore a turisti e viaggiatori del gusto

La ristorazione è una questione di territorio, tipicità e qualità che riguarda tutti, non solo il singolo chef. Lo sanno bene i ristoratori della Città ducale che hanno da poco costituito il Parma Quality Restaurants: il primo Consorzio dei ristoratori del territorio, nato dalla volontà diretta dei protagonisti della cucina locale di fare squadra, per creare sinergie utili alla valorizzazione di tutto il settore. Al centro la Ristorazione, quella con la “R” maiuscola che include cucina, ospitalità e prodotto tipico, tutte facce di una stessa medaglia che fanno della gastronomia parmigiana un simbolo indiscusso del Made in Italy e che rappresentano quelle ricchezze fondamentali per il rilancio turistico della provincia emiliana.

«Parma non è solo un elenco di cuochi, ma un sistema di alta ristorazione a 360 gradi – racconta Enrico Bergonzi, presidente di Parma Quality Restaurants -. Questo significa che non possiamo continuare a parlare esclusivamente di chef e cucina, ma è arrivato il momento di ampliare lo sguardo, ponendo l’attenzione su aspetti altrettanto fondamentali, come la sala, l’ospitalità e il prodotto tipico. Il Consorzio nasce proprio come strumento per valorizzare questo grande patrimonio che fa di Parma e di tutto il suo territorio, un’eccellenza a livello internazionale».

«Il Consorzio rappresenta il traguardo naturale di un discorso nato tempo fa con un gruppo di colleghi e amici e che si è progressivamente rafforzato con il riconoscimento Unesco di Città Creativa della Gastronomia – spiega Bergonzi -. Parma, la prima città italiana a ottenere questo titolo, non poteva più permettersi di muoversi in modo disconnesso, ognuno in base ai propri interessi, ma era arrivato il momento di fare squadra, di concretizzare quel “Sistema Parma” di cui tanto si parla. Mettersi insieme e unire le forze si è dimostrato indispensabile, perché solo così possiamo migliore tutti e offrire una qualità sempre maggiore e trasversale ai tanti turisti e viaggiatori del gusto che scelgono di visitare la nostra provincia».

Il Consorzio nasce con uno spirito fortemente inclusivo, dove a fianco della cucina tradizionale si pone quella creativa, a fianco dell’osteria il ristorante rinomato: l’importante è che ciò avvenga nel rispetto del territorio e delle sue materie prime. Nella città dove spesso ci si chiude a guscio, coltivando esclusivamente il proprio orticello, per la prima volta si sceglie di aprire le porte delle cucine e stringersi le mani uno con l’altro, camminando tutti nella stessa direzione o meglio, preparando tutti la stessa ricetta.

Inizialmente il progetto è stato promosso da una ventina di ristoratori, per garantire, in tempi rapidi, una forma legale al Consorzio e dei contenuti ben chiari, poi da gennaio si inizierà a crescere, accogliendo il maggior numero di membri che condivideranno i valori del fare squadra con attività comuni dentro e fuori i confini locali.